E’ emerso un discorso sostanzialmente condiviso da tutti.

  1. La letteratura non attira, non porta soldi, non va di moda. Non costituirà perciò l’ossatura portante del progetto Next Cinema Italia, non sarà lei a “portare gente”, a “riempire il teatro”. La letteratura sarà il completamento e l’arricchimento del progetto. Sarà occasione prima di tutto di formazione e di condivisione di bellezza.
  2. Come fare a garantire, comunque, vita e continuità all’attività “letteratura”? Sarà necessario che si creino gruppi di interesse consolidati che “tirino” in ogni momento.
  3. Al next si darà spazio alla letteratura su due piani:

E’ stata proposta una modalità, risultata interessante per tutti, di collegare la letteratura a tutti gli altri ambiti e di rendere il nuovo Cinema Italia un cinema diverso dagli altri, con una sua specificità:

Lavorare per temi di approfondimento in maniera trasversale. Mi spiego meglio, riportando l’esempio fatto da chi ha avuto l’idea:

Strutturare l’attività del next per tematiche in modo che ogni “settore” dia il proprio specifico contributo; si decide di approfondire il tema “Grecia”: il teatro lo farà a suo modo, il cinema a suo modo, la danza a modo suo,….

Se fossi il direttore di questa struttura cosa faresti nei primi tre anni?

Qualcuno ha messo in campo perplessità sulla vita a lungo termine del progetto. Della serie: ora siamo tutti gasati ed entusiasti, ma siamo sicuri che questo durerà? Siamo sicuri che poi, con tutti gli impegni di ognuno, i gruppi di lettura si vedranno davvero e l’attività andrà avanti? Siamo sicuri che riusciremo a riempire tutti questi spazi? E i soldi? Chi paga? Come fare a recuperare tutti gli investimenti?

Di fronte ai dubbi di alcuni, i più giovani hanno insistito: io, se fossi il direttore, nei primi anni oserei, senza paura di fallire, con la consapevolezza che all’inizio sarà necessario provare, e tornare indietro su quello che non va, cercando altre strade, altre attività, sempre in ascolto delle esigenze delle persone. Se ci facciamo fermare dalla paura, non faremo mai niente.